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Alla scoperta di Piazza Mercato e Piazza del Carmine, teatri della storia di Napoli

Da una parte Piazza del Plebiscito con il Palazzo Reale e la Basilica di San Francesco di Paola, il Maschio Angioino, il Castel dell’Ovo e la Napoli affacciata sul golfo. Dall’altra il centro più popolare del capoluogo partenopeo, forse il meno turistico, ma non per questo meno affascinante: stiamo parlando di Piazza Mercato e Piazza Carmine, due delle piazze autentiche della città, teatro di pezzi importanti della storia di Napoli. Conoscerle significa entrare nel cuore e nelle viscere di una città che, a differenza di altre, ha mantenuto pressoché intatte le sue espressioni più popolane ed antiche, che restano ancora oggi largamente presenti e diffuse. La mancata “gentrificazione” di queste piazze, e dei luoghi circostanti, rappresenta il carattere che emerge in maniera prepotente, e proprio per questo continua ad affascinare i tantissimi turisti che visitano Napoli.

Piazza Mercato – come la chiamano tutti i napoletani – è in realtà Piazza del Mercato. Situata al confine con le antiche mura greco-romane, era in origine nominata “Campo del Moricino”, per la presenza di mercanti orientali secondo alcuni, o secondo altri perché attaccata alle mura cittadine (“Campo del Muricino”). Cambiò il suo nome in quello attuale nella prima metà del XIII secolo quando gli angioini vi spostarono il mercato cittadino: da questo momento in poi la piazza divenne uno dei fulcri della vita quotidiana napoletana, nonché il volano dello sviluppo urbanistico delle aree che la circondavano.

Ma Piazza del Mercato è anche famosa per episodi cruenti della storia di Napoli. Il 29 ottobre 1268 Carlo I d’Angiò vi fece decapitare Corradino, ultimo sovrano della dinastia sveva, che aveva solo 16 anni. Nei secoli successivi vi furono altre esecuzioni capitali, in particolare quelle che riguardarono gli intellettuali promotori della Rivoluzione Napoletana del 1799. In mezzo, Piazza del Mercato fu il luogo dove arringò la folla Tommaso Aniello d’Amalfi, meglio conosciuto come Masaniello, “capitano generale del popolo napoletano” come recita l’iscrizione su una lapide presente ancora oggi in piazza. Anche il suo tentativo, forse un po’ maldestro, di cambiare le sorti politiche di Napoli fu soffocato nel sangue.

Al centro dell’esedra di Piazza Mercato si trova la chiesa di Santa Croce e Purgatorio al Mercato: eretta alla fine del Settecento, rappresenta un’importante testimonianza della città per la storia travagliata che ne ha accompagnato la costruzione e le successive ristrutturazioni. Al suo interno si trova un ceppo con lo Stemma dei cuoiai, forse quello su cui fu decapitato Corradino di Svevia.

Da Piazza del Mercato si ammira distintamente un altro – e più importante – edificio religioso: la Basilica santuario di Santa Maria del Carmine Maggiore. Esempio unico del barocco napoletano, sorge nell’attuale Piazza Carmine, un tempo tutt’uno con Piazza del Mercato. Tra le opere più importanti custodite nell’edificio religioso ricordiamo quello il monumento a Corradino, la lapide commemorativa del luogo in cui fu sepolto Masaniello, gi splendidi marmi policromi che decorano le navate, i dipinti di Mattia Preti, Luca Giordano, Fabrizio Santafede e Francesco de Mura.

Per dormire a due passi da Piazza del Mercato c’è il b&b Napoli Bonapace. Dal bed and breakfast, che si trova in Via San Cosmo Fuori Porta Nolana, 4 – a due passi dalle stazioni ferroviarie di Porta Nolana e da quella Centrale di Napoli – basta percorrere Corso Giuseppe Garibaldi in direzione del mare. Prima di arrivare su Via Marina, si deve svoltare sulla propria destra in Via del Carmine, la strada che costeggia Piazza Carmine e che sbuca in Piazza Mercato. In circa 10 minuti a piedi ci si ritroverà faccia a faccia con la storia di Napoli!

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Matteo

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