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Alla scoperta di Villa I Tatti a Firenze

La Villa I Tatti costituisce, probabilmente, una delle sorprese più interessanti offerte dagli immediati dintorni di Firenze.

La scoperta dei tesori custoditi nelle località situate appena fuori dal centro urbano è un’esperienza che difficilmente può lasciare indifferente il visitatore attento.

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La scelta di un hotel collocato in posizione centrale vicino alla stazione di Firenze è quella migliore per godere della bellezza della città senza rinunciare ad escursioni fuori porta.

Se avete tempo sufficiente ad approfondire la visita, si consiglia vivamente di uscire dalla città per esplorare alcune località vicine (spesso all’interno dello stesso territorio comunale fiorentino), che possono nascondere tesori artistici degni della massima attenzione, seppure molto spesso situati fuori dai normali flussi turistici.

Villa I Tatti sorge in un ameno sito negli immediati dintorni collinari della città, a circa sette chilometri dal centro storico in direzione di Fiesole, e a poco più di tre dall’abitato di Settignano, storica frazione del capoluogo.

La villa ha una storia recente molto particolare, che merita qualche cenno, fondamentale per capire l’origine delle raccolte che oggi ospita: di fondazione molto antica, fu nei secoli di proprietà di alcune nobili famiglie locali, fino a che la proprietà passò, alla metà dell’Ottocento, a un ricco magnate inglese, passaggio che legò strettamente la villa alla nutrita comunità anglosassone che animava in quegli anni la vita culturale fiorentina.

Nei primissimi anni del XX secolo fu acquistata dal celebre storico dell’arte americano Bernard Berenson, che vi abitò fino alla morte, avventa nel 1959. Negli anni in cui la villa fu abitata dal Berenson subì importanti restauri, che la resero nello stato in cui ancora oggi possiamo ammirarla, con un bellissimo giardino all’italiana che la circonda. Berenson stesso, anni prima della morte, donò la villa e tutto il suo contenuto all’Università di Harvard, che ancora oggi ne è proprietaria e che ne ha fatto, dal 1961, la sede del The Harvard University Center for Italian Renaissance Studies, un centro di notevole rilevanza scientifica a livello internazionale.

Le visite alla struttura sono possibili dal lunedì al venerdì su prenotazione, per piccoli gruppi, ma il percorso vale davvero la pena; la villa ospita, innanzi tutto, l’interessantissima Collezione Berenson, che custodisce notevoli opere di diverse scuole italiane dal XIV al XVI secolo, una ricchissima biblioteca, una fototeca e un archivio. La visita alla collezione si conclude con un percorso nello splendido giardino, che costituisce, senza dubbio, una delle maggiori attrazioni.

Tra le opere esposte si segnalano, per la loro importanza, il Frate francescano e la Deposizione di Giotto, una Madonna col Bambino e altre due tavole di Gentile da Fabriano, il Ritratto di Vitellozzo Vitelli di Luca Signorelli, una Madonna col Bambino di Domenico Veneziano, e poi dipinti di Pietro Lorenzetti, Bernardo Daddi, Ambrogio Bergognone, Vincenzo Foppa, Lorenzo Monaco, Sassetta, Francesco di Giorgio Martini, Lorenzo Lotto ecc.

Conclusa la visita a Villa I Tatti, il visitatore curioso può dedicarsi all’esplorazione della zona circostante, che offre notevoli spunti di interesse, dalle bellissime ville di diverse epoche sparse sui pendii collinari, al pittoresco borgo di Settignano, storica località che diede i natali o ospitò celebri artisti del Rinascimento e della storia più recente.

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Matteo

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